Liturgia e performance nella cattedrale di Parma

a cura di Carlotta Taddei

 

 

1187, cattedrale di Parma: dallo spazio del coro sovralzato rispetto alla navata si ergeva un grande pulpito; lo descrive Angelo Maria Da Erba, nel XVI secolo: Benedetto Antelami «di basso riglievo e minutissimo taglio, in tre tavole di marmo bianco di Carrara, scolpì tutti li misteri della Passione di Nostro Signore e l’eresse in forma di teatro sopra quattro colonne, dove dal clero si leggono al popolo i giorni festivi nella Chiesa Cattedrale gli evangeli». Questo teatro rialzato serviva anche in eventi speciali, infatti per la festa dell’Annunciazione un fantoccio, o una statua, dalle sembianze di un angelo veniva calato dalla finestra del transetto settentrionale fino al grande pulpito (teatro) portando l’annuncio ad una ragazza vestita di blu che recitava il ruolo della Vergine.

E ancora a Pasqua il rito del quem queritis, la ricerca del corpo di Cristo che non è più nel sepolcro perché è risorto, si svolgeva come performance teatrale intorno all’altare (arca di Abdon e Sennen). Il pubblico laico partecipava in piedi nella navata.

Grazie ai documenti iconici e scritti siamo in grado di ricostruire per la cattedrale di Parma uno spaccato eccezionale del teatro medievale, di quella particolare forma di azione liturgica performativa e collettiva che rendeva più concreta e vera la liturgia. Questa carica di simbologia è alle spalle del teatro moderno e contemporaneo ma anche delle immagini medievali scolpite.

La conoscenza precisa della conformazione dello spazio liturgico del coro della cattedrale, dei riti che vi svolgevano, dei percorsi, delle sacre rappresentazioni rende ragione di una cattedrale che è luogo di costruzione di un immaginario collettivo di lunga durata.

Il laboratorio si articola in due incontri: uno in classe e una visita guidata in cattedrale. L’obiettivo è quello di mettere a fuoco la stretta connessione fra arti visive, teatro, liturgia nel medioevo.

 

 

L’unità didattica è rivolta alle scuole secondarie di secondo grado.

 

 

 TORNA AL MENU’ ITINERARI IN CITTA’