Il movimento pacifista in Italia negli anni Ottanta

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a cura di Ilaria La Fata
 
 
L’8 luglio 1978 fu eletto alla presidenza della Repubblica italiana Sandro Pertini. Il suo discorso d’insediamento alle Camere, con il forte richiamo al tema della pace, suscitò grandi aspettative tra i non violenti. Esso arrivava in un momento di stallo dei movimenti pacifisti nel nostro paese. Per tutti gli anni settanta le marce della pace erano continuate ma in modo sempre meno convincente per motivi legati sia alla scena politica interna sia a quella internazionale, nella quale il ritiro delle truppe americane dal Vietnam aveva tolto un riferimento unitario alla protesta pacifista.
Alla fine del decennio, però, una nuova questione venne a investire l’Italia con la decisione della Nato di installare nuove basi missilistiche in Europa. L’Italia si dichiarò disponibile ad accogliere 112 missili Cruise sul suo territorio. Per ospitare la base missilistica fu scelta la campagna ragusana, nel comune di Comiso. I lavori per la base iniziarono nel 1981 e, insieme a essi, ebbero inizio le proteste dei pacifisti e degli ambientalisti. Il 24 ottobre, venti anni e un mese dopo la prima marcia della pace Perugia-Assisi, a Roma ci fu una grande manifestazione di massa che aprì una nuova pagina nella storia del movimento pacifista. Centinaia di migliaia di persone scesero in piazza. In Italia, come in molti altri paesi europei, stava rinascendo un nuovo movimento sociale di massa, composto di anime diversificate che iniziarono ad attuare forme di protesta nonviolenta.Il laboratorio verrà svolto tramite l’analisi ragionata di documenti d’archivio e testimonianze. Agli studenti sono richieste, come prerequisiti, conoscenze di base relative al panorama storico internazionale e italiano degli anni Settanta e Ottanta.
 
Nel primo incontro, dopo aver definito le basi teoriche del pacifismo e dopo aver spiegato le differenze tra le parole “pacifismo”, “nonviolenza” e “antimilitarismo” (l’aspetto terminologico è molto importante per la comprensione), verranno indagate, attraverso le fonti a disposizione, le forme della protesta pacifista tra la fine degli anni sessanta e la fine degli anni settanta. Nel secondo incontro saranno analizzati i soggetti del movimento italiano degli anni ottanta, i nuovi linguaggi, i luoghi dello scontro, le strumentalizzazioni politiche nel momento cruciale di svolta della sua storia, svolta di cui tutti i movimenti per la pace successivi, fino alla fine del millennio scorso, hanno risentito portandone i segni profondi.
 
Il laboratorio, di due incontri di due ore ciascuno, è rivolto agli studenti delle ultime classi della scuola secondaria di primo e di secondo grado.
 
 
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