Parma e l’Oltretorrente tra biennio rosso e biennio nero

a cura di Margherita Becchetti

 

 

Nei primi giorni dell’agosto 1922, mentre in tutta Italia i lavoratori incrociavano le braccia per lo sciopero generale legalitario indetto dall’Alleanza del Lavoro, a Parma giunsero migliaia di camicie nere guidate da Italo Balbo, con l’obiettivo non solo di fermare lo sciopero ma anche di mettere a ferro e fuoco i quartieri popolari della città, da tempo noti per il loro ribellismo e sovversivismo.

Nei borghi dell’Oltretorrente e del quartiere Naviglio in Parma nuova, dunque, i popolani insieme agli Arditi del popolo di Guido Picelli, eressero barricate e sbarramenti e per tre giorni resistettero in armi agli assalti fascisti finché, all’alba del 6 agosto, Balbo dovette ordinarne la smobilitazione.

Questa resistenza antifascista si trasformò fin da subito in un grande racconto epico che, negli anni, ha costruito intorno alle giornate d’agosto e al quartiere oltre il torrente un alone leggendario, favorito, negli ultimi anni, anche dalla fortuna di alcune operazioni artistiche, come il romanzo Oltretorrente di Pino Cacucci o il film Il ribelle di Giancarlo Bocchi.

Ma ben prima delle Barricate del 1922, i borghi popolari della città sono stati teatro di numerose vigorose rivolte, dai moti contro la tassa sul macinato del 1868-69 alle proteste contro la guerra d’Africa del 1896, dagli scontri con le forze dell’ordine alle prime manifestazioni anarchiche e socialiste, dai moti per il pane del 1898 ai grandi scioperi dei primi anni del Novecento, dalle manifestazioni anticlericali alle mobilitazioni sindacaliste rivoluzionarie, dal grande sciopero agrario del 1908 alle proteste contro la guerra di Libia del 1911-12, dalla «settimana rossa» alle giornate del «radioso maggio» del 1915.

 

La lezione sarà strutturata in due incontri, uno in classe e una visita guidata all’Oltretorrente, ai borghi che ancora sopravvivono e a quelli sventrati dal piccone risanatore fascista tra il 1927 e il 1933. Nell’incontro in classe verrà fornito ai ragazzi un quadro delle condizioni urbane, sociali, culturali ed economiche dell’Oltretorrente tra Ottocento e Novecento, per restituirne gli umori, le difficoltà, le sofferenze, ma anche i tratti della vita quotidiana, le abitudini e la natura dei rapporti sociali. Poi, l’episodio dell’agosto del 1922, verrà inquadrato all’interno delle dinamiche generali del dopoguerra, del biennio rosso e del successivo biennio nero che, per questo, sarebbe bene che i ragazzi avessero già affrontato in classe.

 

 

Il percorso è rivolto a tutte le ultime classi delle scuole secondarie di primo e secondo grado.

 

 

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