Inchiostro sedizioso

L’arte del fumetto nei manifesti della nuova sinistra

Nel 1972, nel suo volume Prop Art, il collezionista e studioso Gay Yanker scrisse che il manifesto stava conoscendo una vera e propria «rinascita» quale strumento della comunicazione politica, una rinascita che, dalla Rivoluzione culturale cinese al Maggio parigino, dai movimenti underground statunitensi ai fermenti artistici cubani, mostrava caratteri inediti rispetto ai decenni precedenti.Un piccolo saggio di questa rinascita è possibile ammirarlo in questa mostra che propone una selezione di manifesti originali prodotti dalla nuova sinistra negli anni Sessanta e Settanta. L’esigenza di individuare un proprio sistema di comunicazione, alternativo a quello dei poteri dominanti, con cui diffondere i propri contenuti e contrastare quelli dei mass-media capitalistici, si pose fin da subito per i movimenti del Sessantotto. Quella che si sviluppò in quegli anni fu una sorta di nuova organizzazione della comunicazione politica che ai mezzi tradizionali – come il manifesto, il giornale, lo striscione o il volantino – ne abbinò altri più originali e innovativi, come il ta-tse-bao, i graffiti, gli adesivi o, successivamente, le radio e i murales.E così molti autori di manifesti cominciarono a guardare anche al mondo dei comicsmovimenti.org, influenzati soprattutto dalla cultura underground della new left americana e dal suo segno fumettistico, graffiante e irriverente. Molti furono i grafici, i pittori, gli illustratori e i fumettisti che sostennero col loro talento le battaglie dei movimenti del 68. Tra questi, nella mostra si potranno vedere manifesti di artisti come Guido Crepax, Alfredo Chiappori, Milo Manara, Roberto Zamarin, Giò Tavaglione e di altri meno noti ma non meno importanti.

Nato a Milano nel 1933, Crepax comincia a lavorare come grafico e illustratore pubblicitario mentre studia architettura, creando poster e copertine di riviste, libri e LP. Nel 1963 entra nel mondo dei fumetti e due anni più tardi crea il suo più famoso personaggio, Valentina, emblema delle tensioni e aspirazioni liberatorie dei giovani degli anni sessanta. Un fumetto che continuerà a disegnare fino al 1995. Nei primi anni settanta Crepax si avvicina ai movimenti e alle organizzazioni della contestazione, per i quali disegna alcuni manifesti. Oltre a Valentina, Crepax è il creatore di diversi fumetti con altre eroine e lavora ad adattamenti di classici della letteratura erotica, come l’Histoire d’O, Justine e Emmanuelle. Muore nel 2003 per le complicazioni della sclerosi multipla, malattia di cui soffriva da tempo.

Nato a Lecco nel 1943, si diploma all’Istituto d’arte di Fano e si dedica per alcuni anni esclusivamente alla pittura, prima di abilitarsi all’insegnamento e tornare nel 1967 alla sua città natale, come professore di disegno e storia dell’arte al locale liceo scientifico. Due anni dopo, sulla scia della contestazione studentesca, comincia a disegnare Up il sovversivo, il suo primo e più famoso personaggio a fumetti. Simpatizzante di Avanguardia operaia, nei primi anni settanta collabora con “Ca Balà”, “l’Arcibraccio”, la rivista sindacale “Fabbrica e Stato” e altri periodici dell’estrema sinistra, ma solo quando pubblica alcuni libri per Feltrinelli (Up il sovversivo nel 1970, Alfreud nel 1972 e Vado, l’arresto e torno nel 1973) giornali e settimanali si accorgono di lui. Dal 1974 collabora con “Panorama”, il “Corriere della Sera” e “l’Europeo” con tavole che affrontano il dibattitto politico italiano. Nella seconda metà degli anni settanta, inoltre, realizza per Feltrinelli una Storia d’Italia a fumetti in più volumi.

Nasce a Luson, in provincia di Bolzano, nel 1945. Studia al liceo artistico di Verona, poi si iscrive ad Architettura a Venezia senza conseguire la laurea. Debutta nel mondo del fumetto alla fine degli anni sessanta come autore di storie erotico-poliziesche della collana “Genius”. Prosegue il filone erotico-sexy con il personaggio della corsara Jolanda de Almaviva, e nel 1974 disegna alcuni numeri del mensile satirico “Telerompo”, per poi approdare al “Corriere dei ragazzi”, dove tra l’altro realizza un’interessante serie di processi ai grandi personaggi della storia. Ma è dal 1976, che Manara si può considerare un autore completo con la collaborazione alle riviste “Alterlinus” con Lo scimmiotto e ad “Alteralter” con Alessio: il borghese rivoluzionario (1977). Da allora pubblica in Francia e in Italia sulle più importanti riviste di fumetto d’autore. Nel 1983, su testi di Hugo Pratt, suo mentore, Manara disegna, sulla rivista “Corto Maltese”, Tutto ricominciò con un’estate indiana, considerato uno dei capolavori dei due artisti. Tra le sue opere più interessanti vi sono il western L’uomo di carta, gli erotici Il gioco e Il profumo dell’invisibile. Oltre al comicsmovimenti.org, Manara disegna per importanti campagne pubblicitarie e collabora a quotidiani e periodici.

Giovane grafico molto apprezzato, nei primi anni settanta Zamarin lascia la pubblicità per lavorare al quotidiano “Lotta Continua”, di cui è un militante politico. Intorno al 1971 crea il personaggio a fumetti di Gasparazzo (un operaio meridionale, impegnato nei gruppi rivoluzionari), le cui vignette vengono pubblicate regolarmente su “Lotta Continua” dal giugno 1972. In breve tempo Gasparazzo diventa uno dei più popolari simboli delle lotte operaie in Italia. Una popolarità che si spinge oltre la vita del suo stesso autore, interrotta improvvisamente a 32 anni quando, nella notte del 19 dicembre 1972, la sua auto si schianta sull’Autostrada del sole.

Scarse sono le notizie relative a “Giò” Tavaglione. Immigrato dal sud, a metà degli anni sessanta si ritrova coinvolto nei primi movimenti giovanili milanesi. Da completo autodidatta disegna poster, flyer e cover delle prime riviste underground. Nel 1967 compone il manifesto di “Mondo Beat”, la rivista che dall’anno precedente esce ciclostilata in poco più di 800 copie ma che, presto, diventa il principale punto di riferimento dei “capelloni” italiani. Sulle sue pagine, infatti, confluiscono tutte le anime del movimento beat: quella anarchica, quella situazionista, quella provo e quella ecologista dell’americano Green Wave. Autore famoso negli anni sessanta e settanta, Tavaglione parte per un viaggio in India e di lui, per molto tempo, non si hanno notizie, fino al 1991, quando pubblica un volume su tarocchi e talismani (Tarocchi delle Stelle, 1991).

La mostra è disponibile al noleggio

Ideazione e ricerca Mauro Dazzi e William Gambetta