10 volti per la Liberazione

10 volti per la Liberazione è un percorso diffuso nelle strade e piazze di Parma costruito con le immagini di alcuni protagonisti della lotta di Liberazione in città, la cui esperienza biografica è stata scelta come punto prospettico per ripensare quell’esperienza collettiva.

Dislocate all’aperto su sagome a grandezza naturale e in luoghi significativi per la loro storia personale, queste dieci figure narrano uno dei periodi più bui della storia recente, quella tra l’8 settembre 1943 e l’aprile 1945, i mesi dell’occupazione nazista e del collaborazionismo fascista della Repubblica di Salò, ma anche i mesi in cui alcuni uomini e donne seppero alzare la testa, organizzarsi in un movimento di Resistenza e costruire un paese più libero e giusto.

Un periodo nel quale la storia personale di ognuno si è intrecciata inevitabilmente con la storia generale, ma soprattutto nel quale ciascuno – uomo o donna che fosse, giovane o anziano, al di là dei propri orientamenti religiosi o politici e delle proprie condizioni sociali – dovette fare i conti con se stesso e scegliere da che parte stare in quella guerra totale. Una guerra che divideva il mondo tra dittatura e democrazia, tra cieca obbedienza e cultura critica, tra gerarchia delle razze e convivenza tra i popoli, tra l’orrore di Auschwitz e la lotta contro quell’orrore.

In quella difficilissima situazione, dunque, ciascuno fece la propria scelta. Alcuni decisero di continuare a chinare il capo, in attesa di tempi meno bui, altri di nascondersi, per paura, indole o pigrizia, altri ancora, con più ferocia e violenza, di seguire le antiche alleanze e il solito dittatore; alcuni però decisero che, nonostante tutto, valesse la pena mettere in pericolo la propria esistenza per valori e idee fino a quel momento tenuti nascosti o sconosciuti. La sfida al potere nazista e fascista si manifestò così in infiniti modi, in un messaggio nascosto sotto la sella di una bicicletta, in una lezione di teologia, nella stampa di un volantino, nel sabotaggio di una macchina nemica, nella protezione di qualche fuggitivo, nella raccolta di informazioni o denaro, negli spari delle armi da fuoco.

Ciascuno dei dieci volti descritti racconta un diverso modo di opporsi a quel potere, e lo esprime attraverso percorsi di vita tra i tanti possibili, ognuno fatto di amori e affetti, speranze e ideali, difficoltà e gioie. Racconti di vita che non vogliono essere fredda retorica, celebrazione ufficiale di martiri ed eroi o “monumento” al passato che fu – come molte volte è stato fatto – ma stimolo per ripensare le vite partigiane come vite di uomini e donne comuni che si sono gettati nella storia perché sentivano che quella storia era per loro.

 

RASSEGNA STAMPA

Ricerche e testi di Margherita Becchetti, Michela Cerocchi, William Gambetta, Massimo Giuffredi, Ilaria La Fata

Progetto grafico di Giordano Maini,

Editing master Enza Bergantino

Con la collaborazione di Fondazione Matteo Bagnaresi,  Anpi provinciale di Parma, Comune di Parma, Comitato provinciale per le celebrazioni del 25 aprile

Un ringraziamento a Soemo Alfieri, Luca Amadasi, Cristina e Bruno Bagnaresi, Ginetta Bolognesi, Pietro Bonardi, Maddalena Braga, Andrea Bui, Manuela Calderini, Giordana Cavestro, Vittorio Copelli, Laura Maria Ferraris, Irene Fossa, Giovanni Galli, Sergio Giliotti, Gabriella Manelli, Brunella Manotti, Francesca Merusi, Maurizio Platzech, Mario Ponzi

Le foto sono state gentilmente concesse da Lia Avanzini, Margherita Braga, Franca Cavestro, Antonio Crollalanza, Silveria Crollalanza, Augusta Ferrari, Isa Guastalla, Maria Longhi, Aldo Montermini, Massimo Passera, Sergio Passera, Paola Pinelli, Massimo Tomasicchio, Monica Vanin, Rosanna Varoli, Marcello Zaccarini