Incontro sull’esperienza di Barcelona en Comú - Sabato 1 Aprile 2017, ore 15

Centro studi movimenti – c/o Casa Matteo Bagnaresi – Via Saragat, 33/a, Parma 

Il Centro studi movimenti converserà con Enric Bárcena, tra i fondatori e militanti di Barcelona en Comú, dove è anche membro della Commissione internazionale, e con Steven Forti, che verrà a presentare il suo ultimo libro, scritto con Giacomo Russo Spena, intitolato Ada Colau, la città in comune. Da occupante di case a sindaca di Barcellona (Alegre, 2016).

Quella di Ada Colau, classe 1974, occupante di case divenuta sindaca di Barcellona, è la storia di un’alternativa possibile nel governo delle grandi città europee travolte dalla crisi.

Attivista del movimento No Global nei primi anni Duemila, diviene leader riconosciuta nella sua città fondando la Pah (Piattaforma delle vittime dei mutui), movimento sociale apartitico che dal 2011 s’intreccia con gli Indignados e si oppone agli sfratti con picchetti e trattative con le banche.

Il libro di Steven Forti racconta come da quell’esperienza di movimento sia stato possibile arrivare al governo della città in un percorso distinto dai partiti, compreso l’alleato Podemos, seppur di “confluenza” con essi. Da qui nasce Barcelona en Comú, realtà che ha saputo capitalizzare al meglio la crisi del sistema politico spagnolo portando al governo le virtù e i limiti dei movimenti sociali.

Gli autori raccontano i suoi primi mesi da sindaca, le esperienze virtuose, la rete con le altre “città ribelli” spagnole, i legami con chi ragiona di un Plan B in Europa, ma anche gli errori e la dialettica con gli stessi movimenti da cui proviene. Se è sbagliato parlare di modello, la città catalana è però uno straordinario esempio che va oltre lo stesso “neomunicipalismo” impostosi nei primi anni Duemila sulla scia di Porto Alegre: in gioco non ci sono semplicemente le procedure formali di consultazione dei cittadini ma il cosa, come e chi decide. Un tentativo di radicale reinvenzione della democrazia pur non senza contraddizioni e rischi di normalizzazione.

«Siamo un modello in costruzione, una scommessa per tutta la mia generazione che ancora non avevamo vissuto. Credo che il municipalismo sia la chiave per un cambiamento democratico in profondità dal basso verso l’alto. Con tutta l’umiltà e senza massimalismo abbiamo deciso di democratizzare un sistema e il miglior luogo per cominciare era questo: il luogo della vita quotidiana e della prossimità. Chiaro, i cambiamenti non avvengono in una o due elezioni ma si producono col tempo, intanto si stanno imponendo nuove forme di fare politica».

Il dibattito verrà moderato da Marco Adorni e Diego Melegari, ricercatori del Centro studi movimenti.

Steven Forti è nato a Trento nel 1981, ma da anni vive a Barcellona. Ricercatore presso l’Instituto de Historia Contemporanea dell’Universidade Nova de Lisboa, collabora con riviste e giornali in Italia, Spagna e Grecia («Micromega», «Bez», «Atlántica XXII», «Avgi», «Epohi»). È autore di El peso de la nación. Nicola Bombacci, Paul Marion y Óscar Pérez Solís en la Europa de entreguerras (USC, 2014) e di numerosi saggi in riviste scientifiche internazionali.